La cronaca giudiziaria riguardante i recenti accadimenti al Comune di Ruoti, ed in particolare la vicenda vissuta dalla sindaca Anna Maria Scalise, delinea un inquietante sistema che, al di là degli aspetti che meglio saranno vagliati dalla magistratura, ripropone con desolante drammaticità, come spesso il ruolo delle donne in politica venga strumentalizzato da misere logiche sessiste, nonché condizionato da stereotipi appartenenti ad una sub cultura, che in ultima analisi aziona la macchina del fango senza alcuno scrupolo.
Un modo di agire becero e calunnioso che ha colpito, prima ancora di una amministratrice, una donna ed una madre di famiglia, che solo grazie al suo coraggio, alla sua tenacia, ed all’aiuto di chi l’ha sempre sorretta, come la sua famiglia e i componenti della sua giunta, ha affrontato, i difficili mesi del discreduto, a testa alta.
Oggi si restituisce dignità ed onore a lei e all’assessore Franco Gentilesca, anch’egli vittima della macchina del fango, accusato di aver una tresca amorosa con la sindaca, e di aver approfittato in vario modo del suo ruolo di amministratore, entrambi al centro di un complotto volto a disonorare la loro dignità ed il loro decoro umano, personale e di buoni amministratori.
Quale prezzo hanno dovuto pagare le famiglie ed i loro cari in questi anni!
Quest’ultimo ed ennesimo episodio evidenzia ancora una volta, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che la nostra società e la Regione in cui viviamo sono pervase da una cultura maschilista e patriarcale, che non solo assume preoccupanti contorni dalla matrice discriminatoria e sessista, ma denota una completa assenza di cultura di genere, insinuandosi, purtroppo, anche nelle istituzioni.
Il vice segretario regionale di Art. Uno Basilicata
Luca Lorenzo