“La destra lucana si è costituita. Questo è quello che verrebbe da dire a guardare quello che sta accadendo in queste ore. Ma andiamo con ordine.
La Lega ha annunciato con una conferenza stampa il ritiro dei suoi assessori dalla Giunta Regionale, denunciando l’inadeguatezza dell’azione di governo del Presidente Bardi. Un governo di cui la Lega è principale azionista e di cui esprime addirittura il vice-presidente.
Per il Consigliere Coviello, Fratelli d’Italia, loro principale alleato, la Lega ha così dimostrato il suo “scarso senso delle istituzioni”. E in effetti il suo invito a “formalizzare le dimissioni annunciate” ha più l’aria di una sfida ad aprire formalmente la crisi di governo che di un tentativo di tenere assieme i pezzi di una coalizione che sembra ormai definitivamente in frantumi.
D’altra parte, a Potenza, è Fratelli d’Italia a chiedere un cambio di passo al Sindaco Guarente, Lega. Anche lui, per loro stessa ammissione, inadeguato nel governo della città capoluogo insieme alla sua giunta. Giunta in cui Fratelli d’Italia stessa esprime, nei fatti, finanche il vice-sindaco.
Stessa storia su ARPAB, dove la Lega si è accodata al coro che chiede la rimozione di Tisci, Fratelli d’Italia. Palesemente, anche lui, per loro stessa ammissione, inadeguato al ruolo.
La verità, pesa dirlo, è che hanno ragione. Tutti.
Ha ragione la Lega a dire che Bardi è inadeguato. La tenuta economica e sociale della Basilicata è a rischio. Tutte le altre regioni d’Italia corrono per agganciare la ripresa. Qui le candele si consumano ma la processione non cammina.
Ma ha ragione anche Coviello. Dal principale partito della maggioranza i lucani si aspettano fatti e non conferenze stampa di denuncia, che più si addicono a chi ha il ruolo di opposizione.
A Potenza Fratelli d’Italia ha ragione da vendere. Delle promesse che loro stessi hanno fatto alla città in campagna elettorale non ce n’è una che può dirsi mantenuta. La città è ferma e i problemi si accumulano. Basti pensare, da ultimo, al pasticcio sulle tariffe delle mense scolastiche, dove il rischio è quello di finire per penalizzare chi ha di meno per favorire chi ha di più. Robin Hood, ma al contrario.
Sulla vicenda Tisci ogni giorno che passa aggiunge insulto al danno: è stato un errore nominalo, è stato un errore proteggerlo, è stato un errore non rimuoverlo. Ma nessuno di quella maggioranza può chiamarsi fuori. La sua è stata una nomina politica. Una nomina che, come tale, hanno tutti condiviso e di cui tutti sono responsabili.
Viene da chiedersi se per un moto di coscienza, o per una cieca avidità di postazioni, ma ognuno, per propria parte, dice la verità.
Si sono tenuti assieme per due anni e mezzo su un equilibrio di potere tutto romano tra Salvini e Meloni. Venuto meno quello è venuto meno tutto il resto. E per loro stessa, reciproca ammissione, è rimasta solo la loro inadeguatezza.
Ora la destra dovrebbe essere coerente con se stessa: dovrebbe liberare davvero la Basilicata, ma da se stessa.”
Lo scrive sui social il Segretario Regionale di Articolo Uno, Carlo Rutigliano.