Che quella della destra lucana sia un’esperienza del tutto fallimentare è ormai un fatto.” Lo ha dichiarato Carlo Rutigliano, segretario regionale di Articolo Uno, che ha aggiunto “nel 2019 hanno conquistato Regione e Capoluogo promettendo soluzioni facili ai problemi dei cittadini. Dopo quasi quattro anni nessun reale risultato è stato portato a casa. Rimangono solo guerre di potere, maggioranze in pezzi, e tante occasioni mancate”.
Il segretario di Articolo Uno ha poi annunciato “domani saremo in piazza con CGIL, CISL e UIL per denunciare lo stato di abbandono in cui versa la sanità lucana. Assenza di progettazione, carenza di medici e infermieri, lunghe liste di attesa e una crescita della mobilità sanitaria sono la spia della condizione generale di una regione ferma sul piano economico e sociale, senza alcun avanzamento sul terreno degli investimenti, del lavoro, della condizione di vita dei ceti più deboli.”
“Lo stesso – ha proseguito Rutigliano – vale per il Capoluogo. Un’amministrazione a cui oramai non manca solo una visione a lungo termine e la programmazione necessaria per realizzarla, ma che giorno dopo giorno arretra sul piano della capacità di assolvere all’ordinaria amministrazione della città, sbandando drammaticamente finanche nella gestione dei servizi essenziali. Una stagione che sta peggiorando la qualità della vita dei cittadini e ipotecando non solo il presente ma, cosa ancor più grave, il futuro della città.”
Per il segretario “sul piano politico i casi di Zullino e Vizziello, autosospesi dalla Lega e passati all’opposizione di Bardi, e di Beneventi e Stella Brienza, usciti da Idea e passati all’opposizione di Guarente, sono la cifra di una destra litigiosa le cui priorità nulla hanno a che vedere con le urgenze dei lucani. Le loro posizioni fotografano in modo inequivocabile lo stato di totale compromissione delle maggioranze consiliari uscite delle urne nel 2019 e la loro palese inagibilità. Situazioni ormai croniche di fronte alle quali le dimissioni sarebbero un gesto di onestà e responsabilità politica.”
“Ciò nonostante – prosegue – l’unico obiettivo a muovere le azioni della destra, tanto regionale quanto potentina, sembra essere quello di trascinare il più in avanti possibile queste fallimentari esperienze amministrative, tenendo in ostaggio le Istituzioni e anteponendo un interesse di parte, quello di chi vuole conservare uno scampolo di potere, a quello generale di chi si dovrebbe rappresentare.”
“Bardi e Guarente – sottolinea – sono due facce della stessa medaglia: una destra pericolosamente inadeguata tanto sul piano amministrativo quanto su quello politico di fronte alla quale non può e non deve esserci spazio per alcun tipo di ambiguità. Chi è stato eletto per governare deve dire se, numeri alla mano, è in grado di farlo. Chi è stato eletto all’opposizione deve fare opposizione. Commettere l’errore di offrire sponde e concedere margini di agibilità a questa destra significherebbe rendersi corresponsabili delle peggiori pagine di governo nella storia di questa regione.
Per Rutigliano “al contempo dobbiamo dare forza e vigore all’alternativa, ad ogni livello. I lucani ne meritano una e abbiamo la responsabilità di costruirla. Per questa ragione, in queste settimane, Articolo Uno è impegnato in una fase di ascolto del territorio. Lavoreremo perché nasca un progetto largo e plurale capace di tenere assieme chi si sente alternativo a questa destra e coinvolgere il tanto che in questo momento è fuori dai partiti. Perché nessuno basta a sé stesso e abbiamo il dovere di aprirci a chi è fuori e ha voglia di partecipare. Il tempo di mettere le basi per questo progetto – conclude il segretario – è arrivato.