Leone, Cristiana Coviello: “Altro che scuse. Servono azioni forti.”

| Rassegna Stampa

Pubblicato il 4/5/2022 su Gazzetta del Mezzogiorno 
di Cristiana Coviello

Nel pieno dell’elezione del Presidente del Consiglio regionale, proprio durante la procedura di votazione, l’ex assessore e neo consigliere Leone ha pensato fosse indispensabile offendere l’assessora Merra e condividere, poi, quella “divertente” battuta, con i colleghi, in diretta, moltiplicando esponenzialmente la sua becera volgarità. Senza quel video, però, non saremmo mai venute a conoscenza dell’accaduto.

Un’espressione “goliardica … che non ha altri significati”. Così l’ha definita Leone, ribadendo il suo rispetto verso tutte le donne.

Espressione che, invece, è intrisa di disprezzo e con una valenza ben precisa che, evidentemente, è stata colta con la stessa complice goliardia da chi avrebbe dovuto, immediatamente e pubblicamente, stigmatizzare quelle offese proprio nell’autorevole consesso regionale.

Parole arrivate troppo tardi e successivamente alle tante reazioni scatenatesi sul web, social network e stampa locale e nazionale.

Non credo che la stessa frase sarebbe mai stata pronunciata verso un collega maschio con il quale, di certo, avrebbe usato termini altrettanto volgari ma non così biecamente maschilisti ed espliciti.

Quanto avvenuto è intollerabile e rappresenta un’offesa a tutte le donne che quei consiglieri dovrebbero rappresentare.

Donne che ogni giorno mettono in campo le loro professionalità nella tutela delle vittime, nella promozione delle pari opportunità, della rappresentanza.

Donne delle istituzioni, professioniste, impiegate, precarie, operaie, disoccupate, casalinghe, pensionate.

Bambine e ragazze a cui chiediamo impegno sociale attivo, passione, ambizione, senso del dovere.

Donne a cui ogni giorno chiediamo di denunciare violenze, offese, minacce, sopraffazioni dai propri compagni, mariti, sconosciti, o da colleghi e datori di lavoro.

Donne a cui consigliamo di chiedere aiuto alle istituzioni.

Proprio da quelle istituzioni dovrà arrivare un segnale inequivocabile di scuse all’assessora e a tute loro. Non solo parole di circostanza ma azioni che possano ricostruire un rapporto di fiducia.

Il rispetto nei confronti delle donne non è ricoprire un ruolo che avrebbe dovuto comportare azioni concrete per la tutela di donne e minori vittime di violenza (azioni mai messe in campo), non è inaugurare un centro a sostengo delle donne “inizio di civilizzazione dei nostri territori” auspicando la “crescita dell’autostima da parte del sesso femminile, perché loro devono capire che hanno gli stessi diritti del sesso maschile” eauspicando progetti nelle scuole per parlare di rispetto ai ragazzi. (le frasi sono riportate pedissequamente dalla sua intervista del 26.10.2019)

Caro consigliere Leone, a quanto pare quella civilizzazione davvero è auspicabile ma, mi creda, le donne conoscono bene i loro diritti ed in questa occasione, unite, stanno dimostrando di saper lottare per la tutela e il mantenimento di quei diritti che loro stesse in tanti anni di lotte hanno conquistato faticosamente.

Si è scritta una brutta pagina nella nostra regione, pagina che tutti dovrebbero contribuire a cancellare e a cui singolarmente e collettivamente dovrebbero profondere il contributo per riscriverne una nuova e più efficace sulla tema del rispetto e delle pari opportunità.

Non basteranno le dimissioni, se arriveranno. Dovranno essere presi provvedimenti disciplinari dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale, anche nei confronti di tutti i presenti all’accaduto che complici hanno, peggio che al bar, rafforzato quella condotta.

Spero anche Fratelli di Italia, attraverso la segretaria nazionale Giorgia Meloni, faccia sentire la sua voce prendendo le distanze e espellendo da partito il neo arrivato Leone. Lei che, in questa occasione, dovrebbe dimostrare la stessa solidarietà, la sorellanza che molte donne le hanno riservato quando si è trovata al centro di attacchi offensivi e sessisti.

Gesti che avrebbero una forte valenza simbolica e deliberebbero la linea netta di confine tra ciò che è permesso e ciò che non è accettabile. E non solo nell’agone politico.

 

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