L’esperienza fallimentare della destra lucana è sotto gli occhi di tutti: una regione ferma sul piano economico e sociale, senza alcuna svolta sul terreno della progettualità, degli investimenti, del lavoro, della condizione di vita dei ceti più deboli. Lo dicono i numeri, siamo la regione con il più alto tasso di povertà relativa, quella con il passivo più pesante in termini di PIL nel 2020, il fanalino di coda per quanto riguarda la ripresa sia tra le regioni del Mezzogiorno sia a livello italiano.
Alla base di questa disastrata esperienza amministrativa c’è un asse politico, culturale, valoriale, tra partiti che a livello nazionale non hanno esitato ad anteporre i propri interessi di parte a qualsiasi tipo interesse generale, spingendo il Paese verso teorie antiscientifiche, strizzando l’occhio al negazionismo, schierandosi accanto alla peggiore destra europea, quella regressiva, sovranista, illiberale di Orban e della Le Pen.
Una deriva di fronte alla quale, ne sono fermamente convinto, non può e non deve esserci spazio per alcuna ambiguità.
Quelli che si delineano, infatti, sono due campi alternativi sui fondamentali della società prima ancora che sul piano degli schieramenti politici. Da una parte la destra, dall’altra un’alternativa fondata sulla difesa dei beni pubblici inalienabili, a cominciare dal lavoro, dalla salute, dall’istruzione, dalla difesa dell’ambiente.
Un terreno comune a tanti, prezioso, che dobbiamo coltivare e saper trasformare in offerta politica. Il nostro sforzo deve essere quello di tenere assieme comunità e personalità che, anche con prospettive diverse, esprimono punti di vista che stanno esattamente dentro questa lettura del mondo, dentro questa parte del campo.
Mi rivolgo alle forze democratiche, socialiste e ambientaliste più classicamente ancorate nel centrosinistra, al nuovo Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, a tutte quelle sensibilità civiche che in questi anni si sono mosse a difesa della giustizia sociale nella nostra regione: insieme dobbiamo darci l’obiettivo di sanare lo scollamento tra campo progressista e ceti popolari riappropriandoci della questione sociale e, così, offrire ai lucani un’alternativa alla destra.
Il centrosinistra o ambisce ad essere una grande forza popolare, capace di interpretare i bisogni di chi parte da posizioni di svantaggio, di chi, nella società, è rimasto indietro, o semplicemente non ha motivo di esistere.
Articolo Uno, nel 2017, è nato esattamente per questo: per rifondare un campo progressista e democratico, largo e plurale. Non per contemplare il proprio ombelico identitario.
Questo è l’obiettivo che da sempre guida il nostro impegno, il nostro agire, le nostre scelte. Lo è piu che mai in vista di appuntamenti importanti come quello che ci apprestiamo ad affrontare. Le elezioni amministrative del tre e del quattro Ottobre sono, infatti, uno snodo decisivo per la vita di tante delle nostre comunità. In Basilicata andranno al voto ventisei comuni. Decine di migliaia di cittadini lucani vedranno rinnovate le proprie amministrazioni, il presidio istituzionale a loro più prossimo, quello più capace di incidere sulla quotidianità delle loro vite.
Sono convinto che già da questo passaggio amministrativo si debba investire nel nostro stare insieme, si debba piantare il seme di un progetto. Non mi sfuggono le peculiarità e le difficoltà di ogni singolo territorio così come sono consapevole di come un progetto comune non possa nascere dall’alba al tramonto. Servirà costruire, usare gradualità, ma allo stesso tempo penso dovremo lavorare a dare il senso di un impegno, di un orizzonte che sia più lungo di una scadenza elettorale. Quello di ottobre è solo il primo di una serie di appuntamenti che ci vedranno protagonisti e che ci accompagneranno, attraverso le elezioni politiche, verso il rinnovo del nostro governo regionale. A questi appuntamenti arriveremo preparati solo se saremo in grado di uscire dalla logica della contingenza e da formule, tutte politiciste, di un tempo che forse è per sempre passato.
Dobbiamo farlo con la consapevolezza che fuori da questo nostro stare insieme, fuori da questo nostro tentativo di coltivare e dare forza ad un nuovo campo democratico, c’è solo la destra. Le sue idee, la sua visione diversa del mondo e il suo tentativo di rendere egemonica la sua presenza, in Italia come in Basilicata.
Carlo Rutigliano
Segretario Regionale Articolo Uno Basilicata